sabato 19 settembre 2009

Per i morti sul lavoro non si ferma nessuno

Trovo sbagliato e molto grave rinviare una importantissima manifestazione sottoscritta da più di 380mila persone in segno di cordoglio per l'attentato di Kabul.
Lo trovo un atto vile, ipocrita e privo di qualsiasi fondamento.
Con tutto il rispetto per i caduti, e tenendo pure conto dell'"effetto farfalla"... ma qui non siamo in un film di Inarritu, siamo nella realtà di un .... Paese in cui per le centinaia di morti sul lavoro che avvengono ogni anno non si ferma nemmeno il più ..... reality show o la più ..... soap opera.
E lo stesso dicasi per i morti ammazzati della mafia, o per tutti gli esseri umani che ogni giorno muoiono nel mondo di fame e di sete.
C'è differenza tra i "nostri" morti in divisa e questi altri morti non italiani e non militari? Per voi evidentemente sì. Avreste mai rinviato la manifestazione se, come accade un giorno sì e uno no, fossero morte una ventina di anonimi poveri cristi afgani? Certo che no. E allora? E allora ...
Non mi risulta che a Kabul si sia mai smesso di sparare in segno di lutto per la nostra defunta libertà di stampa..
aleolocco@gmail.com
Alessandro Olocco

NOTA: i puntini sostituiscono turpiloquio, che non ci sembra mai adatto alla pubblicazione

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