La morte di qualcuno, soprattutto se giovane, mi dà sempre un grande dolore. Sono quindi addolorata per i sei soldati morti in Afganistan in un'assurda guerra e in guerra, si sa, si rischia di morire. Ciò non dovrebbe avvenire in tempo di pace, ma c'è qualcuno che decide l'importanza di un essere umano che se ne va rispetto ad un altro. I morti sul lavoro, per esempio, non ne hanno quasi nessuna, come le vittime della malasanità, come chi viene massacrato di botte per il suo colore o perché omosessuale, Ogni giorno questi morti mi danno un grande dolore, più grande perché accadono qui, in un paese "civile", in tempo di pace e perché "poco importanti" ai fini della propaganda.
Tutto questo però non è in contraddizione con la manifestazione per la Libertà di stampa. Il problema c'è, è enorme e va affrontato. ADESSO (anche per tutti i morti, più o meno celebrati).
La sinistra, o quel che ne rimane, deve smetterla di appiattirsi sulla propaganda di questa destra infame, deve smetterla di essere sempre più realista del re.
SIAMO ANCORA IN TEMPO! Troviamoci sabato in Piazza del Popolo all'ora stabilita.
Noi, i cittadini che su questa data hanno fatto conto. Io ci sarò.
Francesca Carmi
sabato 19 settembre 2009
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