Sono una cittadina e una giornalista, convinta sostenitrice della manifestazione di sabato 19. Perché, continuo a chiedermi, è stata rimandata? Era già tardi la data del 19 (avremmo dovuto farla ancora prima), ma tant’è: che senso ha far sgonfiare come un soufflé mal riuscito questa appuntamento al quale molti avrebbero aderito convinti (questa era la mia sensazione netta)? Soprattutto: qual è il nesso tra il nostro manifestare per un diritto fondamentale della Democrazia e la pietas umana dei morti di Kabul? Ci sentiamo così poco legittimati a protestare per un nostro sacrosanto diritto mossi da una sacrosanta indignazione per quanto sta succedendo, che siamo pronti a fare subito un passo indietro per un qualcosa, grave perché la guerra (e di guerra si tratta) ha conseguenze gravi, ma che non ha alcuna interconnessione neanche a cercarla con il lanternino? Che c’entrano questi sei poveri ragazzi, questi poveri morti sul lavoro in fondo, con le modalità intimidatorie nei confronti dei giornali che sono ormai diventate (brutto) spettacolo quotidiano? Infine, e non mi sembra poco, come pensare che tutti vengano informati di questo spostamento? Casualmente stamattina, parlando con conoscenti incontrati al bar, mi sono resa conto che lo slittamento non è noto a tutti e non è detto che prima di domani lo sia. Un’ennesima occasione persa, senza un motivo plausibile…..
Maria Paola Quaglia, giornalista professionista dal 1989
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Archivio blog
-
▼
2009
(44)
-
▼
settembre
(44)
- L'appello di Natale: esserci per il vostro diritto...
- RAGLIATORI OMOLOGATI IN PIAZZA
- Il paese pretende risposte vere
- Informare sulle ragioni di una missione umanitaria...
- Commemorare una libertà uccisa da tempo
- In Italia la libertà di stampa c'è
- Pur non comprendendo fino in fondo le motivazioni ...
- Una studentessa da Milano: ma dove portiamo la nos...
- Giornalisti e docenti precari, uniti per moltiplic...
- Il 26 chiediamo la verità su Borsellino
- Dovevamo manifestare contro la guerra
- Una manifestazione non toglie nulla al dolore e al...
- Avreste fatto lo stesso per dieci operai morti sul...
- Un rinvio contriproducente
- Solidarietà alle vittime ma non guerra si muore
- Dalla Thailandia: Non era facile dire "non ora2
- Un appuntamento non rinviabile
- Dobbiamo manifestare per difendere la Costituzione
- Che direbbero i giornalisti morti per informare?
- Non avete tenuto conto della gente comune
- Non sono d'accordo ma avete la mia solidarietà
- Paura del contrattacco?
- Non spaccate i fronti
- Il 19 settembre apparteneva a tutti noi
- Comprensibile il rinvio ma riflettiamo sulla guerra
- Perché rinviare? Non era una passeggiata
- Rete28Aprile: Pensate ai precari della scuola
- Comprendo la tragedia ma perché rinviare?
- Che c'entrano quei sei poveri ragazzi morti sul la...
- Libertà di espressione senza filtri, please
- ANCHE LA LIBERTA' DI STAMPA E' MORTA
- Per i morti sul lavoro non si ferma nessuno
- Un Sindacato non deve far politica
- Da Oxford: Non vorremmo vedere esibizioni personal...
- Tenete la schiena dritta
- Per rispetto si doveva manifestare
- Abbiamo fatto sacrifici
- Ci andrò da solo
- Comprendo il dolore per le vittime ma...
- Meglio un rispettoso silenzio
- RINVIATO ANCHE IL PRESIDIO DI TRIESTE
- NON SONO D'ACCORDO MA SAREMO DI PIU'
- Un collega pubblicista: Un'occasione per parlare d...
- Movimento non violento: Libertà di informazione an...
-
▼
settembre
(44)
Nessun commento:
Posta un commento