Non so a quale indirizzo mandare questa protesta. Spero che sia quello giusto. Mi domando perché paghiamo le quote del sindacato se in un momento come questo si rinvia un'importantissima manifestazione come quella di sabato. Con tutto il rispetto per i militari morti (che magari, in buona fede, credevano davvero di partecipare a una missione di pace), ci si meraviglia se in guerra il "nemico" risponde con l'esplosivo e non con le fionde? Ci si meraviglia se la guerra reclama il proprio tributo di vittime? Questo episodio di guerra doveva essere una motivazione in più per fare la manifestazione, per rendere più forte la protesta, per pretendere chiarezza e onestà da parte del governo e di certi media anche sull'Afghanistan. Invece abbiamo
segnato un bel passo indietro, fatto un ennesimo autogol, come se già non stessimo perdendo 12 a 0. Vogliamo continuare a fare il gioco del governo? A fare da grancassa alla marea di retorica patriottarda con il contorno di lacrime e proclami di vendetta per la soddisfazione dei politici che continuano a parlare di missione di pace? Perché nonsi è sfruttata l'occasione per chiedere la fine della partecipazione dell'Italia alla guerra afghana?
E' davvero vergognoso
Fabrizio Filosa
f.filosa@larepubblicavelvet.it
lunedì 21 settembre 2009
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